La pandemia spinge la svolta green nei comportamenti degli italiani con più di un abitante del Belpaese su quattro (27%) che acquista più prodotti sostenibili o ecofriendly rispetto a prima del Covid. È quanto afferma la Coldiretti in occasione della Giornata della Terra con il summit dei leader mondiali sul clima convocato dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Dall’acquisto di prodotti a minor impatto ambientale al taglio degli sprechi, dall’interesse per le energie rinnovabili al riciclo, dalla sharing economy alla mobilità più sostenibile sono molti i segnali che indicano una crescente attenzione alla riduzione del consumo delle risorse del Pianeta.
Per migliorare la situazione ambientale secondo l’indagine Coldiretti/IXÈ il 59% degli italiani ritiene che siano necessari interventi radicali e urgentissimi sullo stile di vita. Non è un caso dunque che nell’anno della pandemia si sia verificato un aumento del 26% della spesa direttamente dal contadino con i mercati degli agricoltori di Campagna Amica che da Nord a Sud dell’Italia nell’anno dell’emergenza Covid sono diventati punti di riferimento della consapevolezza ambientale nel piatto insieme al boom del biologico.
In Piemonte oltre 50.000 ettari sono ad oggi coltivati con metodo biologico e le produzioni riguardano soprattutto colture da foraggio, prati, cereali, frutta e vite. Molto richiesto a livello internazionale è il vino biologico piemontese che, purtroppo, con la pandemia ha visto una riduzione dell’export. Sono oltre 3.000 gli operatori certificati biologici tra produttori, trasformatori ed importatori.
“Acquistare prodotti a Km zero – sottolinea Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo – è un segnale di attenzione al proprio territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio che ci circonda, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione locale. Si tratta di una responsabilità sociale che si è diffusa tra i cittadini nel tempo della crisi con la crescita dei mercati contadini che in Italia che sono diventati non solo luogo di consumo, ma anche momenti di educazione, socializzazione, cultura e solidarietà. A spingere la spesa dall’agricoltore è soprattutto la possibilità di trovare prodotti stagionali, di qualità e a Km zero con l’acquisto di prodotti territoriali che consentono di tagliare del 60% lo spreco alimentare rispetto ai sistemi alimentari tradizionali. Proprio la filosofia dello spreco zero è alla base della cucina contadina nei nostri agriturismi dove i cuochi contadini, infatti, riutilizzano gli avanzi per dare vita a nuovi e gustosi piatti, anche con pochi e semplici ingredienti”.
“Quello dello spreco – aggiunge Fabiano Porcu, Direttore Coldiretti Cuneo – non è solo un problema etico, ha effetti sul piano economico e anche ambientale per l’impatto negativo sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti. La Granda può contare su una agricoltura che si classifica al primo posto a livello comunitario per numero di imprese e valore aggiunto grazie ai primati produttivi e la nostra Provincia contribuisce a tale primato con le sue produzioni d’eccellenza: dalle farine al riso, dal vino a molti prodotti ortofrutticoli fino a salumi e formaggi di qualità”.